OLIVE E OLIO EXTRAVERGINE: È ORA DELLA RACCOLTA
Il profumo d’erba tagliata nell’aria, i sentori fruttati che solleticano l’olfatto, un lontano aroma alle mandorle: ci siamo, tra i filari degli uliveti, mani indaffarate brucano olive.
Che si tratti di ettari o solo del giardino sul retro di casa, per coloro che abitano i territori dell’olio extravergine d’oliva, non c’è tempo da perdere; tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è il momento della raccolta delle olive.
Come essere certi che siano pronte? Il primo esame, semplice, veloce, fattibile a occhio nudo e senza troppa esperienza, è l’analisi del colore del frutto: quando le olive iniziano a scurirsi, passando al viola, fino a diventare completamente nere, allora l’oliva è matura. Si può scegliere di raccoglierle a mano (appunto “brucatura”), di utilizzare rastrelli, pinze, abbacchiatori elettrici, scuotitori o motocompressori.
Una volta raccolte, le olive vengono trasportate al luogo della lavorazione, possibilmente subito o entro le 24 ore dalla raccolta.
Qui, si sottopongono alle fasi di lavaggio, molitura, gramolatura e spremitura, per essere trasformate in olio.
Un prodotto che ha contribuito a rendere la cucina italiana nota in tutto il mondo, grazie alle sue caratteristiche organolettiche, le proprietà salubri e, non da ultimo, il gusto inconfondibile, che varia a seconda delle varietà di olive utilizzate.
L’olio Lefay Vital Gourmet è disponibile in tre tipologie: il Cuvée Lago, blend di cultivar quali Casaliva, Leccino e Pendolino, il Gargnà, che utilizza la cultivar autoctona da cui prende il suo nome e il Toscano, che nasce in una delle regioni più note per la produzione di olio extravergine d’oliva.
Protagonista indiscusso della cucina vitale mediterranea, l’olio d’oliva viene valorizzato in tutti i piatti dei Ristoranti Lefay, grazie alle conoscenze e all’amore per la materia dell’Executive Chef Matteo Maenza.
Un prodotto unico e senza tempo, un’eccellenza italiana e un’occasione per ritornare alla terra e all’elemento vegetale, per farci desiderare di trascorrere del tempo insieme, all’aria aperta, per sollevare le mani ai frutti e catturarne l’odore sui palmi.