Stay Green

LA FORESTA CHE È IN NOI

Il benessere e la sostenibilità raccontati da Sabrina Giannini

Virginia Woolf scrive che “in ognuno di noi c’è una foresta vergine, un luogo dell’anima dove nell’apparente silenzio di una natura in ascolto della nostra umanità, impariamo a conoscere noi stessi”.

Sono pochi i luoghi dove possiamo vivere in armonia con la “nostra” foresta vergine. Non è un caso se le migliori strutture sorgono in luoghi panoramici e naturalistici spettacolari. È stato dimostrato infatti che perfino una passeggiata nei boschi può accelerare la convalescenza, grazie al rilascio di piccole molecole a noi invisibili, i terpeni, emessi da querce, faggi, castagni e da almeno altre dieci specie presenti nel mondo e in Italia. Noi non sentiamo il profumo di queste molecole, ma penetrano comunque nel nostro naso e nei nostri polmoni. La Forest Therapy ha un’influenza nella nostra fisio-piscologica agendo sul sistema immunitario, così come “il bagno nella foresta” (Forest Bathing) ha effetti misurabili sulla sfera psicologica e neurologica, provocando uno stato di benessere. Inoltre, respirare l’aria pulita significa stare lontani dall’anidride carbonica.

La sensazione di piacere tattile che proviamo entrando nell’acqua calda di una vasca all’esterno in una zona panoramica, a ridosso di un bosco o una foresta, come avviene a Lefay Resort & SPA Dolomiti, è quindi potenziata dall’effetto chimico dei terpeni. È un piacere subliminale che coinvolge la nostra fisiologia, la nostra parte arcaica che ci riporta agli albori della nostra evoluzione regalandoci soltanto i profumi, il tepore dell’acqua, i sapori, le gratificazioni che il nostro ipotalamo riconosce come rassicuranti.

Questo è il benessere: una rigenerazione che ci allontana da quello stress del vissuto quotidiano che in realtà è la distanza con la nostra dimensione più naturale. L’unico tempo da “vivere” è quello a contatto con noi stessi, il nostro piacere, i nostri bisogni. L’aromaterapia in una sauna, il massaggio avvolgente. Così il cibo non è semplice alimento, mangiare non è semplicemente nutrirsi ma un piacere di profumi, aromi e sapori.

Però c’è un altro aspetto che deve riportarci ai nostri piaceri sensoriali: la sostenibilità. Delle materie prime di cui noi essere umani ci nutriamo spesso senza pensare che l’impatto sul pianeta può allontanarci dalla “bellezza” del Creato. Di cui dovremmo essere laici custodi.
L’accoglienza, quando coerente, deve impiegare alimenti che riducono l’impatto ambientale, essere in armonia con i nostri sensi e la natura generosa. Ecco perché, come avviene a Lefay, è apprezzabile che si propongano anche menù plant based e a basso impatto calorico. Non è neppure un caso che l’Execuitve Chef del Gruppo, Matteo Maenza, volle conoscermi dopo aver visto un mio reportage sull’alimentazione “davvero” sostenibile. La coerenza è armonia nella nostra “foresta vergine”.

 

Sabrina Giannini

Giornalista, autrice televisiva e conduttrice televisiva italiana, nota da sempre per le sue inchieste che indagano su argomenti di carattere sociale, economico e alimentare, invocando l’attenzione sulla sostenibilità e sul benessere dell’essere umano e del pianeta.
Ha lavorato come giornalista nel programma televisivo “Report” sin dal 1997.
Dal 2016 è ideatrice, regista e conduttrice del programma televisivo di inchiesta giornalistica “Indovina chi viene a cena”, trasmesso domenica in prima serata su Rai3, unico programma di inchiesta d’Italia (e tra i pochi d’Europa) ad occuparsi esclusivamente di sostenibilità.
Ha vinto numerosi premi internazionali e nel 2001 con l’inchiesta “Ipocrisia di stato” sulle multinazionali del tabacco ha vinto il prestigioso Banff Rockie Awards.

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