Eccellenza da oltre 125 anni: la storia di Ferrari Trento
Ci vuole tempo e pazienza, come per tutte le cose belle. Il vino nasce dalla poesia: un grappolo d’uva appeso a una vigna che diventa il prezioso contenuto di una bottiglia. Un processo di storia, natura, lavoro e formule segrete. Siamo andati a scoprirne di più in uno dei templi delle bollicine italiane: Ferrari Trento ci ha aperto le sue porte.
Le bollicine Ferrari sono il riferimento d’eccellenza per il brindisi degli italiani. Sostenibilità, rispetto per il territorio, ricerca della qualità e una profonda cura per il dettaglio, sono i valori che guidano l’intero processo produttivo generazione dopo generazione. Questo è ciò che rende ogni bottiglia un episodio unico.
Ferrari è stata la prima Casa italiana di bollicine Metodo Classico e la sua storia ha dell’incredibile. Il mito nasce da un uomo, Giulio Ferrari, classe 1879, e dal suo sogno di creare in Trentino un vino capace di confrontarsi con i migliori champagne francesi. Proveniente da una famiglia proprietaria di diversi appezzamenti, Giulio studia all’Istituto agrario di San Michele all’Adige, appassionandosi all’enologia, che approfondisce a Montpellier. Prosegue i suoi studi in Renania, ricercando i lieviti, e conclude il suo percorso nella regione Champagne. Inizia a produrre poche, selezionate bottiglie che, già nel 1906, ottengono una Medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Milano.
Appena scesi in cantina, gli occhi si perdono tra i corridoi di bottiglie sistemate sulle tipiche strutture a legno. Negli 350 tini si forma il mosto, dalle uve Pinot Nero e Chardonnay, raccolte a mano negli oltre 132 ettari delle vigne certificate appartenenti alla Famiglia Lunelli, insieme a quelle provenienti da circa 700 conferenti. Dopo la fermentazione e quella malolattica, il vino viene inserito nella stessa bottiglia che ci ritroveremo ad aprire per gustarlo. Si va da un minimo di 18 mesi di affinamento, per la Linea Classica, a un massimo di 21 anni per le bottiglie più pregiate.
Oggi alla guida dell’azienda c’è la terza generazione: Marcello, Matteo, Camilla e Alessandro guidano il progetto insieme a una squadra straordinaria, con l’obiettivo di innovare nel solco della tradizione, portando Ferrari nel mondo, insieme al suo territorio. È stata proprio quest’azienda a battersi per l’ottenimento della denominazione Trentodoc, Si capisce l’importanza della cura delle cose, che da sempre contraddistingue la Famiglia. Una cura che si ritrova ovunque. Un microcosmo di bellezza, arte di vivere italiana e dedizione verso ciò da cui proveniamo: la poesia più sincera, da ripercorrere e rincorrere.
La famiglia Lunelli ha voluto, a partire dagli anni Ottanta, affiancare al Ferrari Trentodoc altre produzioni che ne condividessero i valori di fondo, costituendo un gruppo dell’eccellenza del bere: a fianco di Ferrari c’è l’acqua leggera ed esclusiva Surgiva, la grappa Segnana, i vini trentini, toscani e umbri delle Tenute Lunelli, il marchio di tradizione del Prosecco Superiore e Cedral Tassoni, nota per l’iconica cedrata.