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ISOLA DEL GARDA: UN EDEN NEL LAGO

Dentro il mondo, senza essere nel mondo. Un luogo mistico, che sorge sulla sponda bresciana del lago di Garda, a poche braccia d’acqua da Salò e Gardone Riviera. Potrebbe esistere solo nei sogni e scomparire da un momento all’altro. “Insula Craniae” è il suo nome più antico; oggi è conosciuta come “Isola del Garda”.

La storia
Abitata in principio dai Romani, venne abbandonata dopo il declino. Fu intorno al 1220, quando San Francesco passò nel Nord Italia di ritorno dall’Egitto, che gli venne donata per istituire un romitorio per i confratelli. Nel XV secolo, San Bernardino da Siena vi costruì un convento, che divenne un centro studi di teologia. Fu il periodo di maggiore rigoglio del giardino. Passata a proprietà del demanio, l’isola fu acquistata nel 1817 dal conte Luigi Lechi di Brescia. Verso la metà dell’Ottocento, l’isola venne espropriata per diventare una fortezza. Dopo l’annessione del Veneto all’Italia, venne acquistata dal barone Scotti di Bergamo e da questi rivenduta, nel 1870, al duca Gaetano De Ferrari di Genova e a sua moglie, l’arciduchessa russa Maria Annenkoff, ai quali si deve la rinascita dell’isola. Dopo quattro generazioni, l’isola fu ereditata da Livia, sposata al conte Alessandro Cavazza di Bologna, che la lasciò al terzogenito Camillo. Gli attuali proprietari ed eredi sono i sette figli che vivono sull’isola.

Custodire e tramandare la bellezza
De Ferrari e Annekoff ristrutturarono il giardino, realizzando un parco ricco di vegetazione esotica mescolata a lecci, querce, allori e ligustri, tipici della flora gardesana. Venne inoltre progettato un palazzo in stile neogotico veneziano, con terrazze e giardini in diversi stili.
In un chilometro di lunghezza per sessanta metri di larghezza, è racchiuso un incantevole giardino d’impronta romantica, giocato sui contrasti: tra luci ed ombre, tra le essenze mediterranee e quelle esotiche, ci si inoltra, non in uno, ma in più giardini.
Dal molo d’attracco, si entra in un fitto boschetto di sempreverdi schiarito dalle stagionali fioriture del gelsomino giallo e del glicine. Dopo pochi passi, il paesaggio si apre sulla vista del lago, tra lauri, magnolie e un trionfo di rose. Svettano sulla chioma degli alberi gli archi acuti bizantini della torretta.

Un angolo incontaminato che si tenta di descrivere: giardino segreto delle emozioni, bosco nel quale ogni pianta può svilupparsi liberamente, rifugio sicuro per la bellezza e gli uccelli. Difficile darle un nome. Che sia dunque “Isola del Garda”, nel suo più profondo significato di luogo in cui prendersi cura di ciò che resta per sempre.

L’Isola è visitabile tramite escursioni guidate da marzo a ottobre. Per info, visitate il sito.

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