Cucina Vitale

GRUAL PRESENTA IL NUOVO MENÙ ALTIMETRICO

La montagna si conosce passo a passo, nel lento andare di una scalata in salita o nelle curve veloci delle sue discese. La montagna è un paesaggio che ingloba, invadente per tutti i sensi, e per l’Executive Chef Matteo Maenza questo è stato evidente soprattutto a tavola.

Dopo la pausa forzata degli ultimi mesi, il ristorante “Grual” ha riaperto all’interno di Lefay Resort & SPA Dolomiti per regalare un momento onirico, per scoprire il monte Grual e le cime circostanti, ad ogni altezza.

L’esperienza inizia già varcando la porta di entrata: fronde di foglie dorate che aprono la strada verso una sala unica, ampia eppure raccolta, dove riscoprire la sensazione di una cena nel bosco.

Matteo Maenza è l’Executive Chef del Gruppo che qui nelle Dolomiti ha voluto dar sfogo al suo estro creativo realizzando un menù altimetrico: una cena da Grual è una passeggiata di sapori alpini, che parte dal Fondovalle con ingredienti come rape rosse e coregone, per poi salire verso l’Alpeggio con erbe spontanee, mela e trota fario e raggiungere infine l’Alta Montagna con salmerino, cervo e capriolo.

Sul sito di Lefay Resort & SPA Dolomiti è online il nuovo menù nella sua interezza.

La soddisfacente fatica dell’arrivo in cima viene ricompensata da una selezione di dessert freschi che preludono ad uno dei momenti più unici della serata: il taglio delle erbe appena raccolte, da scegliere a piacere per concludere con una tisana di bosco come non ne avrete mai assaggiate.

Il fil rouge che lega ogni ingrediente ed ogni gesto è la gentilezza del rispetto per il territorio.

L’approccio è quello di una cucina sostenibile a tutto tondo, dalle materie prime, biologiche e provenienti da allevamenti controllati, ai produttori selezionati e ai Collaboratori, tutti compartecipi di un’etica profonda, alla base dei principi Lefay.

La cucina di Grual si inserisce infatti nella visione di Lefay Vital Gourmet, per il quale il cibo non è inteso solo come puro sostentamento ma come alimento anche per l’anima. Del resto, siamo ciò che mangiamo.

 

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